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      Distefano non negherà sicuramente che nella generalità in Sicilia predominano le terre argillose e tenaci, che saziate d’acqua perdono la friabilità e si attaccano facilmente ai piedi dei lavoranti, ed allo strumento; che fra noi le sementi durano per l’ordinario per tutto dicembre; che di rado accade fra noi che in gennaio non siano pioggie e geli: laonde, dovendoci regolare colla generalità, abbiamo creduto di stabilire che per sarchiare è bene l’aspettare a farlo dopo il solistizio d’inverno, quando l’atmosfera comincia ad intiepidirsi, la terra a prosciugarsi, e le pioggie ed i geli sono meno frequenti.
      Del resto se il sig. Distefano coltiva un suolo asciutto e friabile: se lo ha ben preparato negli anni antecedenti con generose concimazioni e buoni lavori; se la stagione gli è stata propizia per seminare in ottobre; se Iddio lo aiuta a concedergli un tempo asciutto e senza geli in gennaro, facci cuore e si rida del nostro progetto, e può sarchiare a drittura i suoi seminati, non che in gennaio, ma in dicembre, e noi saremo i primi a compiacerci di veder colla sua buona ventura mentita la nostra teoria.
     
      VIII.
      COLTIVAZIONE DELL’ORTENSIA (5).
      L’ortensia (hortensia mutabilis) si contenta di una terra sciolta e fresca cui sia aggiunto del terriccio di bosco, ed anco della arena estratta dal fondo delle lame marittime (6) arricchita colla decomposizione degli animali e vegetabili che per lunga serie di anni sonovisi corrotti. Preferisce l’esposizione a levante, e sempre bene e molto difesa dai raggi solari, ed in ispecial modo quando comincia a fiorire.


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189

   





Sicilia Iddio