4. Finalmente per arricchire la pianta d’idrogeno e d’ossigeno, il primo combinato coll’acido sebacico forma l’olio, e coll’azoto costituisce l’alcali volatile, e l’ossigeno la base acidificabile de’ vegetabili. L’acqua caduta colla pioggia, e conservata nelle conche co’ raggi del sole, soffre una decomposizione (e senza conche non può farsi?) l’idrogeno viene assorbito dal suolo, e che per via delle tenere barbette della vite s’insinua nella pianta, e l’ossigeno, porzione viene assorbito ancora dalla terra, e la maggior parte per mezzo del calorico si rende aeriforme e volatilizzante. Ossigeno ed idrogeno ognuno sa che vuol dire acqua, onde questa non è che una ripetizione, e tutto quel guazzabuglio di parole non accresce nulla all’argomento. Onde noi ci confermiamo sempre in quel sentimento, adottato, non per le poche riflessioni, ma per lunga e seria riflessione.
In dicembre, a proposito della potatura delle vigne, esclama: quante differenti pute si operano in questo Regno! E quanti sistemi differenti! Poi si fa ad esporre queste differenti pute, ed in sostanza non ne espone che due. Ognuno si avrebbe aspettato che avesse detto qualche cosa su di un soggetto, sul quale vi è tanto da dire fra noi, ma egli ci lascia al bujo, contento forse del precetto generale che ha dato in gennaio di potar la pianta a tralci corti per andar di accordo col proverbio, fammi povera che io ti farò ricco. Ci avverte però a medicare i tagli della vite coll’impiastro di S. Fiacre, perchè ciò impedisce che lo stimolo dell’ossigeno non facci male al midollo della vite, e che l’equilibrio della vegetazione regoli la vivezza della lucrosa pianta.
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Regno S. Fiacre
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