Si sa che ciò che dicesi comunemente terra non è che un composto di silice, calce, allumina, magnesia, ossidi di ferro e di manganese uniti a sostanze animali e vegetabili, ed a combinazioni saline, acide ed alcaline (Davy, Chimica Agr., lez. IV.) Queste sostanze esistono in varie proporzioni in tutti i terreni in istato o di combinazione chimica, o di mescolanza meccanica. La varia proporzione in cui essi esistono, la mancanza talvolta di alcuno di essi, costituiscono le differenti qualità delle terre, e la maggiore o minore feracità delle stesse.
Paragonando l’analisi delle polveri vegetali a quella di varie sorti di terreno analizzate da Davy, si scorge in queste una dose maggiore di sostanze animali e vegetabili. Ciò che ci conferma nella sopra esposta idea sulla natura delle stesse.
Posto tutto ciò facciamoci ad esaminare il valore delle sudette polveri. Esse sono un composto di terra e d’ingrasso. La terra per sè stessa non è un ingrasso; può servire a migliorare un suolo, quando essa contiene dei principj che mancano in questo. Tale è l’effetto di tutti gl’ingrassi minerali. Se dunque l’analisi fattane è esatta, le polveri vegetali dovrebbero esser meno fertilizzanti di quel che sarebbero le sole sostanze animali e vegetali ch’esse contengono nella proporzione di 90 a 240.
È però da riflettere che anche la terra stessa può avere acquistata una certa forza fertilizzante; non solo perchè può agire come ingrasso minerale, ma perchè serve a contenere le parti volatili e fluide del concio, che altrimente si disperderebbero.
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