Finchè la semente si dispone a nascere, conviene una volta o due il giorno muoverla con un cucchiajo, perchè il calore agisca sempre ugualmente sulle uova.
Ne’ primi due giorni che le uova sono nella stufa il calore dovrà essere al 14, nel terzo a 15, nel quarto a 16, nel quinto a 17, nel sesto a 18, nel settimo a 19, nell’ottavo a 20, nel nono a 21, nel decimo, undecimo, e duodecimo a 22. Quando il calore è giunto a 19 giova mettere nella stufa un piatto pieno d’acqua, perchè i vapori, che se ne svolgono, temperino la gran siccità, nocevole agl’insetti quanto la eccessiva umidità. Quando i bachi cominciano a nascere si ponga sulle uova un pezzo di carta bucherata, sulla quale si pongono de’ piccoli e teneri ramuscelli di gelso, acciò i bachi arrampicandovisi su possano con faciltà trasportarsi altrove. Quando la semente da schiudere è in gran quantità, i bachi appena nati si trasportino in una stanza più vasta, detta piccola bigattiera, ove dimoreranno sino alla terza muta. È interessantissimo l’assegnare ai bachi uno spazio proporzionato al loro numero, perchè è cosa certa che questi animali quanto più stanno comodi, tanto meglio vivono, mangiano, crescono, respirano, traspirano, digeriscono e riposano.
I bachi nati da un’oncia di semente abbisognano sin dopo la prima muta di un area di quattro braccia quadre; sino alla seconda muta otto braccia quadre; sin dopo la terza muta diciannove braccia quadre; dalla quarta muta in poi 45 braccia quadre.
La temperatura della piccola bigattiera sarà mantenuta sino alla prima muta a 19, sino alla seconda muta tra 18 e 19, sino alla terza muta tra 17 e 18. Nel primo giorno si daranno ai bachi due libbre e mezza di tenera foglia (15) mondata da’ ramicelli, gambi ec. minutissimamente tagliata, la quale deve loro somministrarsi in quattro pasti di sei in sei ore, dandone minor quantità al primo pasto, e crescendo sino all’ultimo.
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