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      Tra le cause che a nostro credere debbono produrre il ristagno tra noi dei cereali, la più essenziale si è che i mercati delle piazze del mar nero possono provvedere di questo genere, e ne provvedono in fatto i paesi che ne abbisognano, per quantità immense a’ prezzi incomparabilmente minori. Sono incredibilmente bassi i prezzi de’ grani in Odessa, in Marianopoli, in Tangaroch etc. Basterà dire, che il loro prezzo ordinario si aggira tra li rubli 11 a 12 circa il cetwert, ossia a circa on. 1,6, a on. 1,8, la salma nostra, reso il genere al luogo della caricazione, con che condotto nelle piazze di ponente non costa che sotto le onze 2 salma, o poco più secondo le distanze. Quando dunque vi son de’ paesi, che possono provvedere di grani quelli che ne abbisognano a prezzi così bassi, pare che la Sicilia non possa più sostenere e vincere, per il ramo dei cereali, la concorrenza de’ mercati del Levante, ove questi articoli vendonsi a prezzi meschinissimi, e senza discapito di quei coltivatori, per un concorso di cause difficili ad esser riprodotte nel nostro paese; tra le quali la minor copia di moneta circolante, il sistema politico interiore, una fruttificazione più abbondante, e la facilità de’ trasporti per i fiumi navigabili, debbono principalmente contribuirvi.
      Altre cause aggiunte a quella principale che abbiamo indicata han cambiato ancora a questo riguardo l’antica attitudine agraria della Sicilia. La qualità dei grani siciliani, una volta assai pregiati e graditi, oggi è riconosciuta inferiore a quella dei grani di Russia e di Polonia.


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189

   





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