Pochi concorrenti nel mercato generale potrà temere la Sicilia; essa potrà vincerli, e colla miglior qualità del genere, e col più moderato prezzo a che l’offrirà all’estero.
Nel commendare la coltivazione di questa pianta noi dobbiamo pure insistere perchè si dia alla sua foglia la molitura la più fina, e perchè non si permetta giammai, per avidità di guadagno, il miscuglio della sua polvere con sostanze straniere, che potrebbero screditare il genere nell’estero, e farne cessare le domande.
Seta. — La coltivazione de’ gelsi per l’economia de’ filugelli è un altro ramo lucroso e importantissimo d’industria agraria, cui dovrebbero ancora rivolgersi i Siciliani. Nessuno ignora che questa campestre economia è in vigore in Sicilia, ma non può frattanto negarsi, che essa dovrebbe grandemente estendersi, moltiplicando prontamente i gelsi, onde educare un maggior numero di bachi da seta, e fecondare in tal guisa un altro ramo di ricchezza nazionale.
Il consumo interno del paese, ed il consumo immenso che fa di questo genere l’Inghilterra, l’Italia, e sopratutto la Francia, potrebbe assicurare a sufficienza lo sfogo di questo prodotto; ma per vincere la concorrenza straniera bisognerebbe applicarsi a migliorarne la qualità che al presente è inferiore a quella delle sete d’Italia e dell’India, ed offrirle insieme a prezzo più mite.
Colla moltiplicazione dunque del prodotto di questo genere dovrebbero i Siciliani raffinare insieme la loro industria a questo riguardo, e produrre delle sete capaci di vincere per la qualità e per il prezzo le sete straniere, con che solamente potrebbe esserle assicurata la preferenza.
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