Pagina (105/189)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      8 circa, che pria d’affidarsi alla terra bisogna tener in molle per alcune ore, altrimenti nasce con difficoltà, e corresi il rischio di riseminarla. A tal effetto si ripone la semente in un tino pieno d’acqua, agitandosi bene pria di cavarnela per la seminagione. Gioverà poi sempre adacquare la terra ove non sia stata precedentemente a sufficienza bagnata da una pioggia, ciò che non è raro in Sicilia all’epoca della seminagione.
      Il tempo di tale seminatura non può precisamente determinarsi, convenendo ritardarla o accelerarla secondo la temperatura della stagione; non ostante non dee mai praticarsi pria della fine di marzo e dopo il finir d’aprile, specialmente nei siti meridionali e più caldi dell’isola.
      Vi ha diversi metodi di seminare il cotone; spesso questo lavoro si esegue a solchi, talvolta a buchi, e da taluni a piena mano, alla maniera del frumento. Sembra che la seminagione a solchi meriti la preferenza, perchè il cotone seminato in tal guisa può più agevolmente venire ad una vegetazione perfetta. Il cotone seminato si ricopre con leggiero erpice, o meglio con dei fasci di spine legati ad una corda.
      L’irrigazione non è assolutamente necessaria; pure coltivandosi in campi irrigabili dà un migliore e più abbondante prodotto. Cresciute le piante si sarchiano, si ripuliscono con ogni diligenza dalle mal’erbe, e si rincalzano. Tali sarchiature si ripetono assai spesso, finchè le tenere piantarelle sieno pervenute all’altezza di circa due palmi, e per non danneggiare la pianta sarà ben fatto eseguirle colle dita, o con una specie di piccola falcetta, come si pratica dagli Spagnuoli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189

   





Sicilia Spagnuoli