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      La distanza poi che conservar si dee ad ogni pianta sarà di due palmi circa in ogni senso.
      Messa sotterra la radice, il fusto non si lascerà sopra terra alto più di mezzo palmo, avvertendo a forzare in giù il coltello nel reciderlo, per non sbarbicar la pianta.
      Il tempo più adatto alla piantagione si è il mese di gennaio.
      Piantate le barbatelle si zappa profondamente il campo, e come questa pianta molto si giova delle frequenti zappature, così al giovane sommacco se ne darà una seconda in marzo, ed una ultima in maggio. In giugno poi si avrà cura di ripulir la pianta con diligenza dell’erba nata all’intorno, acciocchè quella meglio alligni, e vegeti perfettamente.
      Il sommacco adulto non esige che due zappature, la prima in gennaio e l’altra in aprile o in maggio; alcuni però ne danno un’altra in marzo ed un’ultima in ottobre, ma ciò non si pratica generalmente.
      Nel mese di luglio essendo già la pianta ben rigogliosa e fronzuta, se ne fa il raccolto nel tempo più asciutto e sereno, col reciderne le foglie ancora verdi, che si prostendono per alcuni giorni sul campo istesso per prosciugarsi e seccare. Della foglia già secca se ne fanno indi dei fasci che si trasportano in un’aja ben solida, ove la foglia si batte e si mazzica per separarla dal legno e si sminuzza: indi così ridotta si sottopone alla mola, ove ottiene una prima macina grossolana. e poi coll’uso de’ crivelli di varia finezza si passa e si ripassa finchè ridotta in polvere, al maggior grado di finezza possibile, e scevra da ogni materia estranea, si ripone in sacchi di tela ben compatta per uso del commercio.


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189