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      ), che si dovran fare dalla metà d’aprile a tutto il maggio. Facile si è l’operazione, con cui si formano dai nostri contadini gli sciami artificiali. Aperto l’alveare, dal quale vuolsi formare lo sciame artificiale, si staccano successivamente quattro o sei favi ben pieni di embrioni, e si collocano unitamente alle api che vi saran sopra attaccate nel voto alveare, trattenendoli perpendicolari e sollevati dalla base col mezzo di pezzetti di canne all’uopo adattati. Vi s’introducono poi alcune centinaia d’api, e chiusolo si ripone nel sito dell’antico alveare, il quale si trasporta a qualche distanza. Scorsi quindici giorni, e sviluppati gli embrioni, si tolgono i favi già voti, affinchè le api comincino a lavorare. Facendo uso del nuovo alveare non dee altro praticarsi per formare uno sciame artificiale, che dividerne le due parti, e riunirle a due altre vote.
      La dissenteria è la più perniciosa tra le malattie che sogliono attaccare le api; si manifesta verso il marzo, dà alcune macchie nericcie sulla base dell’alveare, ed è cagionata dall’umidità. Per preservarne le api si visitino dal novembre al marzo, e si tolgano i favi viziati, operazione facilissima ad eseguirsi nel nuovo alveare; ma allorchè se ne trovino già attaccate le api si somministri loro una bevanda tepida, composta di parti uguali di miele e di zucchero, unite a due parti di vino vecchio.
      Dal luglio all’ottobre si vedono presso agli alveari i calabroni (cardubulu sic.), insetti che divorano le api, ed ai quali bisogna senza perdere tempo dar la caccia.


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189