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      Non credete però, o contadini, che noi volessimo indurvi con ciò ad una fatica bizzarra e di mero lusso. Ecco qual utile ritornerebbe da questa pianta, che finora non conosceste, da questa pianta a cui fa bisogno di tali cure. Se il colza è ancor verde, voi ne avrete delle buone minestre per voi medesimi, e del ghiotto pascolo per le bestie vostre. L’olio poi che dà quando è secco, non che sia di molto pregio nelle arti, non che sia ottimo per accendere, ma se ne potrebbe eziandio far uso per condire le vostre vivande. Che più? La sansa (la pasta) il rimasuglio dei semi dopo estrattone l’olio potrebbe darsi alle vacche, alle galline ed ai porci che ne sono ghiottissimi, e ne traggono assai pinguedine. Ma qui vorremmo avvertirvi, che quanto più di foglie spiccherete al colza ancor verde; tanto meno trarrete di olio quando poi sarà secco; perchè quanto meno gli lascerete di foglie tanto più trametterete di ostacoli al suo crescimento, e quindi tanto meno trarrete di olio.
      Se ne farete adunque poco uso, di poco discapito vi sentirete nell’olio: e l’olio tratto da una quantità di colza, forse sempre non sarà minore di quello tratto della medesima quantità di ulive. Noi, venutoci a mano alquanto di seme, abbiamo voluto nella contrada de’ Colli mettere al saggio le nostre idee. Seminammo il colza a’ 3 settembre; in marzo se ne mangiò per insalata; gli uccelli lo danneggiarono molto; e nonostante sì fatti ostacoli ricavammo:
      da once 28 1/2 di seme di colzaonce 4.... olio
      once 23.... sansa


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189

   





Colli