Pagina (158/189)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      — Ed ecco a che poi si riduce il più sicuro, il più agiato ed il più salubre ricovero, che possa bastare alle pecore in tutti i luoghi ed in tutti i tempi.
      Sappiamo noi bene che nell’attuale posizione delle nostre mandre, questa che pure sembra una piccola ed utile novità, si rende oltremodo difficile. Generalmente in Sicilia s’aderba il gregge di ciò che la natura concede in un tratto di terreno, sia proprio, sia preso a fitto. E poichè la germinazione delle piante spontanee è tutta affidata al caso, ne segue che il pascolo, oltrechè non vi si trova mai nè quando nè quanto lo desidera il mandriano, a poco tempo vien meno, e la greggia è costretta di passarsene altrove. Come dunque, dirà taluno, pretendere che le si dia un ricovero di questa fatta? Bisognerebbe averne tanti apparecchiati, quanti sono i varii campi ov’essa è condotta a pascere.
      E noi rispondiamo, che bisognerebbe soltanto aver la fortuna di convincere i proprietarii ed i fittaiuoli dei vantaggi che potrebbero ricavare dal mutare questa maniera di pascoli. Per qual ragione l’agricoltore, padrone insieme di terreno e di pecore, dee farsi schiavo della natura, ed aspettare da essa un nutrimento scarso e mal sicuro per la sua mandra; quando con poca spesa, e molto utile, potrebbe forzarla ad apprestarglielo abbondante e sicuro?
      Non occorre metter parola della maniera di formare le così dette praterie naturali, nè occorre dilungarci a mostrarne i vantaggi. Diremo piuttosto, che tutti coloro i quali, o per incuria, per calcoli mal fondati, ne vogliono sconoscere l’utilità, non hanno poi che ridire intorno ai prati artifiziali.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189

   





Sicilia