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      Che costa il gittare insieme all’orzo o al frumento il seme di un buon foraggio, per esempio la sulla, come altri ha saggiamente proposto? La quale, lungi dal disservire la vegetazione delle biade, con cui si semina, germoglierà lentamente, difesa dai forti calori, e come quelle verranno segate, si leverà in maniera da tornare floridissima in autunno. Frattanto s’avrà così una pastura, senza paragone più rigogliosa, più nutrichevole, più digeribile di quella che viene spontaneamente per li semi lasciati cadere sulla terra dagli uccelli, da’ venti e da simili cause accidentali: ed assai ne guadagnerà lo stesso terreno, essendo i prati artificiali un bel modo di prepararlo a ricevere il frumento. Si aggiunga che potrebbe esser questa una speculazione utilissima a coloro che hanno terre e non mandre, e che usano allogarla a pascolo dopo la raccolta: giacchè il pascolo così formato si terrebbe in più pregio, ed il fitto sarebbe maggiore. Così verrebbero anche a giovarsi delle praterie artifiziali i piccioli pecorai che pascono le loro pecore ne’ poderi altrui. — Ottimo è poi sempre compartire una larga tenuta in diverse parti, chiuse da siepi od altro, sulle quali vada successivamente passando la greggia: sicchè mentre l’erba d’una parte si pascola, quella di un’altra risalga in vigore, e l’animale non consumi, calpestando, in un giorno quello che mangiato avrebbe in una settimana.
      Che se pure vuolsi continuare a riguardare tutto questo come una frivola novità, s’abbiano almeno quelle cure che fa bisogno usare, qualunque fosse il sistema dei pascoli.


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Calendario dello agricoltore siciliano
di Niccolò Palmeri
Tipogr. Pensante Palermo
1883 pagine 189