Rari, è vero, sono presso noi uomini tali, ma non è impossibile di formarli, e si rende anzi di estrema necessità, perchè alla fin fine tanto vale una greggia quanto il suo pecoraio.
Fu questo che mosse in Francia, non è guari, il ministro dell’interno a decretare l’istituzione d’una scuola da pecorai in ciascuno degli ovili nazionali: splendido esempio dello zelo con cui può un governo prestare la sua valida mano al fiorire dei popoli a lui soggetti.
Ci auguriamo noi dunque che si aprano gli occhi una volta su di un punto, il quale si annoda co’ primi cardini dell’agraria ricchezza; e che prima di rifondere, diciamo così, la razza siciliana nella spagnuola, si vengano a porre in sodo i principii, da cui dovrebbe esser guidato il governo di qualunque razza. Ci auguriamo in una parola, che la esperienza non ci debba far dire una volta:
Quante speranze se ne porta il vento!
F. F.
TAVOLE DEI PREZZI CORRENTI, PUBBLICATE NEL CALENDARIO DELL’AGRICOLTORE SICILIANO DAL 1828 AL 1832, DEI PRINCIPALI PRODOTTI DI SICILIA, DEI QUALI SI FA COMMERCIO COL CONTINENTE, CHE SI CONSUMANO ALL’INTERNO, CON L’AGGIUNZIONE IN CORRISPONDENZA DEI PREZZI DEI MEDESIMI PRODOTTI PEL PERIODO DAL 1865 AL 1879.
Avvertenza
La prima tavola contiene i prezzi correnti pubblicati dal Palmieri nel Calendario dell’Agricoltore e quelli dal 1855 al 1864 di taluni generi solamente, desunti in parte dall’ufficio di statistica della città di Palermo;
La seconda tavola poi comprende i prezzi dei medesimi prodotti (meno per taluni generi pei quali ci è stato impossibile il procurarceli) pel periodo dal 1865 al 1879, siccome sonosi pure ricavati dagli elementi apprestatici dall’ufficio di statistica della città di Palermo;
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