Se noi fossimo convinti della inesattezza dei dati, ciò ci porterebbe a minorare la nostra prevenzione in favore della macchina di Christian. Ma certamente ci porta a conchiudere che bisognano ulteriori esperienze per formare un giudizio esatto del vero merito della stessa; sembra però fuor di dubbio che il metodo della maciullazione sia più dispendioso nei casi ordinarii in cui la macchina deve muoversi da uomini, non trovandosi acqua nel sito cui è destinata. Sarebbe quindi un gran miglioramento l’adattare anche a questa macchina l’azione del vapore. Mentre eravamo in queste considerazioni ci venne veduto nel Giornale di Palermo, numero 113, il rapporto di un saggio fatto in Castrogiovanni sulla maciullazione che sembrava di venire apertamente in contradizione coi fatti a noi somministrati. Ma avendovi riflettuto su abbiamo trovato che i signori Mingrino e Castro in Castrogiovanni hanno fatto uso della macchina per maciullare il lino dopo di essere stato macerato nell’acqua, invece di mazzicarlo e scotolarlo. Ma per quanti felici ne fossero stati i risultati, se la macchina non fosse buona che a ciò, l’umanità dovrebbe poco al signor Christian, poichè non toglierebbe i gravissimi mali cagionati dall’infezione dell’aere. Aggiungasi a ciò che i vantaggi dell’esperimento sono certamente esagerati. Si assicura che la macchina maciulli un cantaro e mezzo di lino al giorno, quando da noi per maciullare 52 rotoli vi s’impiegano due uomini per due giorni e mezzo. È ben vero che essendo stato il lino precedentemente macerato l’operazione è certo più facile e spedita, ma ciò non pertanto la differenza è enorme.
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