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      A quella solennemente volle richiamarsi delle sciagure della sua patria.
      Però storicamente descrisse per che varie vicende dalla florida età greco-sicula cadesse Sicilia in servitù di Roma, di Bizanzio e poi d’Affrica; come rifatta dai barbarici danni sorgesse a splendida monarchia pei Normanni; e come e in che stato dalle inarrivabili glorie della sveva grandezza, con perpetua vicenda, sbattuta da stranieri dominî e da politici oltraggi, ne venisse ai dì nostri.
      Sin dai Cronisti delle gesta normanne al Fazello quante storie ha Sicilia, tutte da un principio muovono e da quello si informano: il sentimento del maraviglioso, che tanto più predomina le menti, quanto più nuove esse sono. E certo le narrazioni d’eventi mirabili è lo scopo, cui mira essenzialmente nei suoi primordî la storia. I nostri simili in ciò agli storici d’ogni paese, tanto più credeano e poteano rilevarsi gli uni sugli altri, quanto più narravano strepitose battaglie, inaudite tirannidi, portenti di ricchezze e di arti, straordinarie catastrofi. Ma la maraviglia, inesauribile ove si spazî nei campi della immaginativa, allorchè si fonda, come nella storia, sui fatti, ha un limite ne’ fatti medesimi. Quindi è, che alla prima epoca una seconda succede. I portenti narrati, finchè riescono nuovi, esercitando l’innata curiosità delle menti, avidamente si accolgono; ma quando la sazietà toglie loro il prestigio del diletto, un salutare scetticismo prevale: allora si ama ricorrere ai fonti, onde quei fatti provengono; si ama scevrare quel tanto che la fantasia degli scrittori ha intruso nella realtà; si ama sostituire il certo al mirabile; sorge allora la diplomatica a illuminare la storia.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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