E non prima del secolo XVIII la diplomatica sorse tra noi. Infaticabili raccoglitori di documenti si videro succedere ai primi narratori, e vincerli non tanto per acume di critica, quanto per ostinata pertinacia di lunghe ricerche. Alla congerie di notizie storiche del Fazello vide succedersi la elaborata raccolta dell’instancabile Giovanni di Blasi. Ma se la nostra storia ebbe a questo punto un progresso, uno assai più notabile restavale a fare. Coordinare e ridurre i fatti tumultuanti, individuali, moltiplici a una serie di fatti costanti, generali, semplicissimi: raffrontare gli eventi alle morali condizioni dell’uomo e queste a quelli all’incontro; dalle leggi di analogia, così costanti nella morale natura, che nella fisica, e dai frantumi storici di epoche ignote supplire il voto di queste; render conto dei fatti, in apparenza contraddittorî o incredibili, con altri fatti o trascurati, o non visti; presentare in fine per intero le moltiplici vicissitudini nostre e coordinarle in modo che tutte s’informino a quella legge inalterabile che regola il corso delle umane azioni: opera questa ell’era desiderata da più tempo in Sicilia, dal Gregorio per le moderne epoche appena tentata, e l’unica, che dopo l’ampia raccolta del di Blasi restasse a fare oggimai.
Ma nè il Palmeri adempivala, tuttochè promesso ei lo avesse. Bensì raccolse, ordinò, espose quanto altri aveva scritto con precisione ed eleganza forse maggiori; ma nulla più. Vi si cercherebbero invano quelle soluzioni di storici problemi, senza di che riesce oramai vano scrivere la storia nostra.
| |
Fazello Giovanni Blasi Sicilia Gregorio Blasi Palmeri
|