CAPITOLO II.
I. Panezio tiranno di Leonzio. - II. Cleandro ed Ippocrate di Gela. - III. Scite ed Anassila di Zancla. - IV. Falaride, Terone e Trasideo d’Agrigento. - V. Gelone di Gela e poi di Siracusa. - VI. Spedizione dei Cartaginesi. - VII. Battaglia d’Imera. - VIII. Condizioni della pace.- IX. Gerone I, Trasibulo.
I. - Panezio per quanto si sa, fu il primo a dare il funesto esempio di usurpare la tirannide. Era nel 3o anno della 41a Olimpiade (614 a. C.) guerra fra’ Magaresi e Leontini. Panezio comandava le armi degli ultimi. Per farsi strada alla tirannide cominciò ad incitare la plebe contro i maggiorenti. Ciò in ogni età s’è tentato, e sempre con buon successo, da coloro che hanno voluto ridurre i popoli in servitù. Accesa la discordia, un giorno che molti servi e palafrenieri andavano a foraggio, Panezio promise loro i cavalli su i quali erano, se metteano a morte i loro padroni. Non era un comandante d’armi lieve promettitore. Il cenno fu eseguito. Nel trambustio Panezio accorse colla truppa, pose a sacco le case de’ ricchi e potenti cittadini, e venne signore della terra. Ignorasi quanto bastò e come ebbe fine la sua tirannide.
II. - Cleandro da Patara, città della Licia in Asia, nell’anno 3o della Olimpiade 68 (506 a. C.) fu tiranno di Gela; e nell’anno 1o della 70a Olimpiade (500 a. C.) fu messo a morte da un Sabillo geloo. A costui successe nella tirannide Ippocrate suo fratello, nell’anno 2o dopo la sua morte (anno 3o Olimp. 70a 498 a. C.). Sotto al costui governo, Gela divenne fiorente innanzi ad ogn’altra città. Sottomise Callipoli, Nasso e Leonzio.
| |
Panezio Leonzio Ippocrate Gela Anassila Zancla Terone Trasideo Agrigento Gelone Gela Siracusa Cartaginesi Imera Trasibulo Olimpiade Magaresi Leontini Panezio Panezio Patara Licia Asia Olimpiade Gela Olimpiade Sabillo Ippocrate Olimp Gela Callipoli Nasso Leonzio
|