I Cartaginesi, raccolta nuova gente, vennero ad assediare il campo di Tunisi; dispersero i soldati siracusani, ed assediavano la città (51). Come lo seppe Agatocle, lasciato la maggior parte della gente, che seco avea, a continuare l’assedio; egli con pochi venne di notte sopra una montagna, che stava nel miluogo tra Tunisi ed Adrumeto, e fece accendere quantità di fuochi. I Cartaginesi, che assediavano Tunisi, credettero essere quello tutto l’esercito siciliano, che, levato l’assedio di Adrumeto, veniva ad attaccarli. Credettero gli Adrumetini essere quelle le schiere rimaste a Tunisi, che venivano a rinforzare gli assalitori. Intimoriti del pari, quelli precipitosamente fuggirono, questi si resero. Espugnato poi Tapso e dugento altre città prossime a Cartagine, si rivolse alle provincie interne. I Cartaginesi, rinforzati da cinquemila soldati venuti dall’esercito di Sicilia, credendo Agatocle lontano, tornarono ad assediare Tunisi. Saputolo, tornò indietro di volo. Si fermò venticinque miglia discosto da’ nemici. La notte proibì a’ suoi soldati di accendere fuochi per non essere scorti. Camminando tutta notte, al far del giorno fu a Tunisi. Trovò gli assalitori, che tutt’altro s’aspettavano, sparsi per le campagne. Li assalì inaspettatamente, e ne ottenne segnalata vittoria. Rivoltosi poi contro Elima re di Libia, che a lui s’era da prima collegato e poi l’avea tradito, con pari fortuna lo vinse.
VII. - Trionfo di maggior rilievo concesse al tempo stesso la fortuna ad Agatocle sotto le mura di Siracusa.
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