Pagina (223/1468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I capitani accorsero per acquetarli. Il trambusto avvertì i Siracusani, ch’erano di presidio all’Eurialo; i quali corsi all’armi diedero addosso a quelli che loro si pararono avanti, e li volsero in fuga. Le schiere che seguivano, tenendoli nemici, li respingevano. I primi, non conoscendo gli amici, gli uccidevano e n’erano uccisi. I Cartaginesi si tenevano traditi da’ Siciliani; questi da quelli; ed i Siracusani facevano macello e di quelli e di questi. L’oscurità della notte; le vie precipitevoli, anguste e mal note; la diversità delle lingue; il numero stesso accrescevano la confusione e i disastri. Tutti combattevano, senza sapere con chi; molti fuggivano, senza sapere per qual via; molti erano presi, senza saper da chi; l’esercito fu distrutto, senza saper come. Amilcare, dopo d’aver tutta notte combattuto, abbandonato da’ suoi, fu preso dai Siracusani. Menato in città, dopo di essere stato barbaramente cruciato, fu messo a morte, e ’l capo fu mandato in Affrica ad Agatocle.
      La disfatta fu seguita dalla discordia nel campo nemico. Riunito in sommo stento l’avanzo dell’esercito, conosciuta la morte d’Amilcare, i collegati siciliani ed un corpo d’ausiliarî greci volevano che comandasse uno de’ loro. Un cartaginese volevano gli Affricani. I primi scelsero Dinocrate; gli altri colui che dopo Amilcare seguiva nel rango.
      Fu allora che gli Agrigentini concepirono il nobilissimo pensiero di ridurre a libertà tutte le città siciliane, e, cacciati stranieri e tiranni, stringerle in lega generale, di cui Agrigento fosse il capo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





Siracusani Eurialo Cartaginesi Siciliani Siracusani Siracusani Affrica Agatocle Amilcare Affricani Dinocrate Amilcare Agrigentini Agrigento