Pagina (228/1468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sospese allora re Agatocle per alcun giorno la mossa. Mandò Leptine contro Senodico in Agrigento. Gli Agrigentini ebbero la peggio. Senodico cui si apponea la disfatta fu chiamato da’ suoi cittadini in giudizio, ed egli rifuggì a Gela. Dopo la vittoria il re fatti sagrifizî agli Dei, e messi a morte coloro che gli erano sospetti, navigò in Affrica; ma non fe’ frutto. Perduta in varî incontri assai gente, disperando di rimettere colà la sua fortuna, pensò di ritornare in Sicilia. Non potendo portar seco tutto lo esercito, palesò il suo disegno solo ad Araclide altro suo figliuolo ed a pochi altri, a’ quali disse di tenersi pronti. Avutone lingua l’altro figliuolo Arcagato, rese pubblico nell’esercito il pensiero del padre. I soldati levatisi in armi, misero in ceppi il re, gridando che doveano tutti perire o salvarsi tutti; ma la notte, sparsasi voce nel campo d’avvicinarsi i nemici, i soldati stessi lo misero in libertà. Sciolto, non istette Agatocle a baloccare. Tutto solo si fuggì in Sicilia.
      Saputa la sua fuga, i soldati misero a morte ambi i suoi figliuoli e s’accordarono co’ Cartaginesi. Ebbero trecento (53) talenti per la restituzione del paese da essi tenuto. Molti restarono agli stipendî di Cartagine. Altri, che nol vollero, furono trasportati a Solunto. Coloro, che tenevano le città e non vollero renderle di queto, prese di forza, furono posti in croce. Tal misero fine ebbe nell’anno 2o dell’Olimpiade 118 (307 a. C.) la guerra d’Affrica.
      X. - Giunto in Sicilia, si diede re Agatocle a riacquistare il perduto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





Agatocle Leptine Senodico Agrigento Agrigentini Gela Affrica Sicilia Araclide Arcagato Agatocle Sicilia Cartaginesi Cartagine Solunto Olimpiade Affrica Sicilia Agatocle