Pagina (287/1468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Caduta Siracusa, restava ancora un racimolo di guerra. Molte città s’erano ribellate da Roma. Epicide ed Annone nuovo generale cartaginese tenevano Agrigento. Ed a costoro era venuto ad unirsi un Mutine, soldato di ventura, che avea militato in Italia sotto Annibale, ed ora con una banda di Numidi iva scorazzando il paese romano. Tutta Sicilia era piena del suo nome. Tutti e tre vennero a fermarsi al fiume Imera. V’accorse Marcello col suo esercito, e s’accampò quattro miglia discosto. Mutine senza por tempo in mezzo lo assalì e volse in fuga le guardie avanzate. Il giorno appresso Marcello menò fuori il suo esercito in ordine di battaglia. Venutigli contro i Cartaginesi, l’obbligarono a rientrare ne’suoi trinceramenti. Mutine si preparava ad assalire il campo romano, quando una briga nata fra’ suoi soldati, per cui da trecento di essi si ritirarono in Eraclea, l’obbligò ad allontanarsi per pacificarli. Prima di partire, raccomandò agli altri due capitani a non attaccare i Romani prima del suo ritorno. Annone, geloso del nome di lui, volle anzi attaccar battaglia in sua assenza, per aver solo l’onor della vittoria. Venuti a fronte gli eserciti, alcuni dei cavalieri Numidi per vendicarsi del torto, che faceva Annone al loro capitano, vennero a promettere a Marcello di non combattere; e tennero la promessa. I Cartaginesi, non sostenuti da quella cavalleria, senza lungo combattere furono dispersi e fuggirono ad Agrigento. Otto elefanti vennero in mano del vincitore.
      Era già l’anno 2o dell’Olimpiade 142 (211 a. C.) quando Marcello ritornò in Roma.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





Siracusa Roma Annone Agrigento Mutine Italia Annibale Numidi Sicilia Imera Marcello Marcello Cartaginesi Eraclea Romani Numidi Annone Marcello Cartaginesi Agrigento Olimpiade Marcello Roma