Leone Isaurico nel 731 accrebbe di una terza parte i tributi, che rese più pesanti, levandoli per testa d’uomo. E nuovi e più sottili modi di trar danaro da’ sudditi inventò lo imperator Niceforo, messo a morte nell’811. Tante dissidie nella chiesa tanta sfrenatezza nei costumi, tante oppressioni resero agevole ai Saracini il conquisto dell’isola.
CAPITOLO XVI.
I. Saracini. - II. Grande spedizione loro in Sicilia. - III. Presa di Mineo e Girgenti; di Messina e di Palermo; di Castrogiovanni e di Siracusa. - IV. Sommossa dei Saracini siciliani. - V. Rivoluzione del governo d’Affrica. - VI. Nuove sommosse in Sicilia. - VII. Guerra co’ Girgentini. - VIII. La Sicilia data a un emir: circoncisione de’ fanciulli musulmani di Sicilia. - IX. Presa di Taormina. - X. Battaglia di Rametta. - XI. Sollevazione contro l’emir: divisione dell’isola in più signorie. - XII. Stato di Sicilia sotto il dominio de’ Saracini.
I. - Maometto venne a capo di convertire una ladronaia in gran popolo. Persuaso gli Arabi di essere egli mandato da Dio sulla terra, per far conoscere e diffondere la vera legge; convintoli che il far la guerra agli scredenti era un precetto dell’Onnipotente, che prometteva il regno de’ cieli a coloro che morivan combattendo, il natural coraggio di quella nazione divenne furore; e nessun popolo potè tener l’impeto di guerrieri, che avevano nella scimitarra un sicuro pegno di vittoria o di eterna salvezza. Nè era scorso un secolo dalla morte di Maometto, e la Persia, la Siria, l’Egitto, l’Affrica e la Spagna erano state già sottomesse dagli Arabi, che nel venir fuori dal paese natio (non è ben noto il perchè) furono chiamati Saracini.
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