Il mondo vide allora per la prima volta il vescovo di Roma divenir signore di provincie; e per la prima volta il caso di Francia fece nascere l’idea, che per secoli prevalse e di tanti scandali fu cagione d’avere Roma riacquistato sotto altra forma il funesto potere, esercitato già da’ Camilli e dagli Scipioni. di disporre a senno suo degl’imperi.
Arrequi duca di Benevento avea opposto gagliarda resistenza alle armi di Carlo, pure si sottomise alla fine, ma si sottomise da principe; conservò il suo stato, con dare un lieve tributo al conquistatore e riconoscerlo in suo supremo signore. I successori di lui s’erano col volger degli anni sottratti dalla straniera dipendenza, e quello stato si era diviso ne’ principati di Capua, di Benevento e di Taranto. E, perchè le famiglie, che li tenevano, erano sole restate degli antichi principi Lombardi, tutta la bassa Italia avea per essi nome di Lombardia.
Napoli era repubblica, governata da duchi, scelti dal popolo. E repubblica era Amalfi che per l’invenzione della bussola s’era resa celebre ed avea largamente esteso il suo commercio. Nell’880 era venuto fatto a Basilio il Macedone, imperatore di oriente coll’ajuto di Luigi III pronipote di Carlo Magno, cacciare i Saracini da Bari, ove s’erano afforzati, e riacquistare la bassa Puglia e la Calabria, che indi in poi furono rette da un catapano.
VII. - Tale era lo stato d’Italia nell’anno 1040, quando i Normanni vi portarono le armi. I piccoli principi di Capua, di Taranto e di Benevento, sempre in guerra fra essi, accrescevano la loro debolezza e l’indignazione dei popoli colle continue reciproche devastazioni.
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