Pagina (444/1468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E ciò rende ragione del non essere le imposte da per tutto uniformi. Ma la natura del nuovo governo portò seco la necessità di volere dai sudditi, oltre a quegli ordinari tributi, servizi straordinari che nel linguaggio dei tempi si dicevano angherie e perangherie; e ciò erano, il dare in ogni caso di guerra uomini all’esercito ed all’armata; il somministrare i servi e gli animali necessari all’equipaggiamento dei legni da guerra; l’albergare i soldati nelle case proprie, che si chiamava dritto delle posate; il prestar l’opera e il legname per la costruzione e lo ristauro delle fortezze; ed oltracciò in quei casi in cui i feudatari erano obbligati a pagare al Principe quel tributo che si chiamava adiutorio o sussidio, il resto della nazione uno ne pagava, che si diceva colleta.
      IV. - Pur comechè nulla o poco avesse il conquistatore alterato le antiche istituzioni, una da lui introdottane fu di tal momento, che, spente grado a grado tutte le altre, venne, col volger degli anni ad informare il dritto pubblico di Sicilia; ciò furono le concessioni dei feudi. S’ingannano a partito coloro i quali pensano che tutta la superficie di Sicilia sia allora divenuta feudale. Nessuna prova abbiamo che i Saracini e poi i Normanni abbiano spogliati dei beni loro quei cittadini che non si tramettevano in cose di guerra. Il conte Rugiero dispose solamente di ciò, ch’era appartenuto agli ottimati saracini, da lui vinti o fugati, che per dritto di conquista divennero suoi, i quali potevano essere la maggiore e la più nobile parte dell’isola, non il tutto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





Principe Sicilia Sicilia Saracini Normanni Rugiero