Pagina (456/1468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Rimessosi in mare, sottomessa anche l’isola di Gozzo, venne il conte in Sicilia, ed offerì a tutti quei cristiani ricattati, che seco menato avea, di fabbricare per essi una nuova città, che avrebbe fatta immune di qualunque gravezza; e però l’avrebbe chiamata Villa-franca, se volevano restare in Sicilia; o provvederli del bisognevole e far loro le spese del viaggio sin oltre al faro, se volevano tornare alle case loro. Quest’ultimo partito tennero; e sparsi poi per l’Europa, tanto predicarono la generosità e il coraggio di lui, che il suo nome ne crebbe a più doppî.
      VII. - In questo, i Cosentini s’erano ribellati dal duca di Puglia; Rugiero, il quale, inabile a ridurli all’obbedienza; comechè a lui si fosse unito Boemondo principe di Taranto suo fratello, invitò lo zio a venire in suo aiuto colla sua gente; ed egli per l’amor del nipote v’accorse, menando seco molte migliaia di Saracini, oltre le schiere dei militi (207), nel maggio del 1092. I Cosentini, rifatte le bastite della città, provveduto ogni bisognevole, resisterono lunga pezza, confidando nel valore degli arcieri e frombolieri loro, che tenevano in distanza gli assalitori. Pure il conte, vigile ed attivo sempre, tanto fece, or persuadendo, or minacciando, che coloro, conosciuto di non esser vane nè la sua persuasione nè le minacce sue, in lui si rimisero; egli fece che tornassero all’obbedienza del duca, e questi, per puro rispetto dello zio, loro condonò ogni offesa; e, per ricompensar lui del soccorso, gli cesse la metà della città di Palermo (208).


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





Gozzo Sicilia Villa-franca Sicilia Europa Cosentini Puglia Rugiero Boemondo Taranto Saracini Cosentini Palermo