Ed a tal sua lenità deve principalmente ascriversi, se in Sicilia, non s’intese pure uno zitto durante il suo governo; ovechè l’Inghilterra fu sempre nella vita di Guglielmo agitata da sforzi degl’Inglesi di scuotere il giogo del nuovo governo. E se Guglielmo potè darsi il vanto di essere il creatore del dritto pubblico d’Inghilterra, le tante sue innovazioni furono cagione dei disturbi che agitarono il suo regno e prepararono gli elementi a più gravi perturbazioni nei regni seguenti. Rugiero, conservando quanto trovò in uso in Sicilia, rese caro ai popoli il nuovo governo e spianò la strada alle riforme, che tranquillamente eseguì il suo successore. Ed al fin dei fini Guglielmo morì detestato da tutti i sudditi suoi; Rugiero fu accompagnato al sepolcro dal compianto dei Siciliani, dei Greci, dei Saracini, degli Ebrei, dei Lombardi e dei Normanni.
Fu questo principe tre volte ammogliato; I con Giuditta, figliuola del conte d’Evreux; II con Eremburga figliuola del conte di Moriton; III con Adelaide di Monferrato. Dalla prima moglie nacque solo Matilde, maritata al conte di Provenza. Ebbe dalla seconda Goffredo e Malgerio (di Giordano il Malaterra dice che nacque da una concubina) e sei figliuole, che tutte furono maritate, Matilde al conte d’Avellino, Flandria ad Ugone di Gircea, Giuditta al conte di Conversano, Busilla al figliuolo di Alamano re d’Ungheria, Violante a Corrado figliuolo dello imperatore Arrigo IV, ed Emma, che era stata chiesta da Filippo I re di Francia, e poi fu moglie del conte di Chiaramonte.
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