Udite le ragioni d’entrambi, convocò un’adunanza pubblica del clero e del popolo di Salerno; ivi disse: avere ponderate le ragioni dell’uno e dell’altro pretendente; ciò non di manco non volere decidere da sè solo un affare di tal momento; volerne prima sentire il parere dei vescovi dì Sicilia, secondo il quale s’era fin allora regolato; pregare però ambe le parti a designare un de’ loro per accompagnarlo in Sicilia. Vennero in Palermo col re i legati dei due contendenti pontefici; ma prima di convocarsi quel sinodo provinciale, nel gennajo del 1138 venne a morte Anacleto. I partigiani di lui in Roma, avutone il consiglio del re, scelsero nuovo pontefice un cardinal Gregorio, che si fece chiamare Vittore VI. Brevissimo fu il costui regno; i suoi principali fautori, compri da papa Innocenzio (227), lo abbandonarono; ed egli, rimasto solo, deposto il triregno, riconobbe Innocenzio e tornò in privata condizione.
XVI. - Così ebbe fine lo scisma della chiesa; ma non ebbe fine l’inimicizia tra papa Innocenzio e Rugiero; chè anzi, convocato nel 1139 il secondo concilio laterano, quel pontefice fece dichiarare scomunicato il re. Pensava egli di farlo così ispiegare ad accettare quelle condizioni di pace, che egli voleva dettare. Ma la fortuna s’era allora già piegata in favore di Rugiero, erano morti l’imperatore Corrado e ’l duca Rainulfo, ch’erano stati i più saldi sostegni della fazion pontificia. Quello era finito di vivere nel 1137 in ripassando le alpi; questo, dopo d’aver tenuta a fronte dell’esercito regio la campagna del 1138, era morto di febbre ardente in Troja addì 30 di aprile del 1139. Mancato quel gran capitano, tutto piegava alle armi vincitrici del re.
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