Pagina (526/1468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E forse re Rugiero, che informò il governo di Sicilia sul modello di quello d’Inghilterra, volle anche adottare tal forma di giudizio, che da tempo immemorabile era stabilito in quell’isola, che il conquistatore normanno vi lasciò e gl’Inglesi hanno voluto sempre conservare; perchè la tengono ed è il più saldo sostegno della libertà e della proprietà del cittadino.
      VIII. - Al modo stesso stabilì re Rugiero la magna curia nel regno di Sicilia, ad esempio della corte del banco del re, che Guglielmo avea stabilita in Inghilterra. Questa era formata da’ giustizieri del banco, e preceduta da un capitale giustiziero, ch’era il più eminente magistrato del regno; nell’assenza del re restava egli a farne le veci, spediva nelle provincie i giustizieri, e quelle liti, che eccedevano le costoro facoltà, da lui e dai giustizieri del banco si definivano. In miglior forma il legislatore siciliano compose la sua magna curia. Era questa del pari preseduta dal gran giustiziero del regno e composta da tre giudici: decideva le cause dei contadi e di tutti i feudi quadernati, ossia di quelli, che, per esser concessi direttamente dal re, erano descritti ne’ quaderni fiscali; decideva in ultimo appello le cause, che, definite prima dai camerarî, erano passate in seconda istanza ai giustizieri provinciali, soprantendeva a tutte le corti inferiori; non era nel regno persona, eminente che fosse, che non riconosceva la sua autorità; e come i camerarî ed i giustizieri, discorrevano di continuo le rispettive provincie, per sorvegliare la condotta dei bajuli e degli stratigoti, discorreva la magna curia il regno tutto per ricevere i reclami contro i magistrati provinciali.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





Rugiero Sicilia Inghilterra Inglesi Rugiero Sicilia Guglielmo Inghilterra