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      L’armata musulmana fu da lui interamente distrutta, Antiochia fu conservata; Saladino ebbe a levar lo assedio di Tripoli.
      XVIII. - Fu questo l’ultimo trionfo del buon Guglielmo, il quale soprappreso da gagliarda febbre, addì 16 di novembre del 1189 si morì, nel 36 anno dell’età sua, e 24 del suo regno. Il suo cadavere seppellito in Palermo, fu poi trasferito, come era stato suo volere, nel Duomo di Morreale, ed ivi deposto accanto al padre in un sarcofago umile e mal conveniente a tanto principe, finchè nel 1575 dall’arcivescovo De Torres ne fu tratto per metterlo nel magnifico sepolcro da lui erettovi, che anche venne distrutto nell’incendio del 1811.
      Nel riandare la vita di questo re non puoi fare che non ti s’affacci alla mente il pensiere di esaminare fino a qual segno sia stato egli meritevole del soprannome di buono, con cui è stato contraddistinto. Il contrapposto col padre avrebbe potuto farlo apparire ai sudditi migliore di quel che era; ma ciò avrebbe solo potuto dare un momentaneo splendore al suo nome. La sua generosità verso la chiesa avrebbe potuto attirargli i plausi del clero, che in quell’età molto valea sulla publica opinione; ma anche Guglielmo I fondò chiese e dotò monasteri. Guglielmo II è stato detto il buono, non il grande; nè buono sarebbe stato se avesse voluto tener dietro a quella funesta gloria che larga materia offre alle storiche narrazioni, e tanto accieca le menti, che fa perder di vista le lacrime e la desolazione de’ popoli. Nessuno ha osato ed oserà mai dire il buon’Alessandro, il buon Cesare, il buon Napoleone, comechè potessero narrarsene alcune lodevoli azioni.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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