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      Il valoroso Tancredi, conte di Lecce, ebbe spesso il comando degli eserciti. E colla stessa avvedutezza erano conferite le cariche minori.
      Nè minor lode si deve a quel buon principe pel favore a lui dato alle arti. Il duomo di Morreale, da lui eretto dalle fondamenta e recato a compimento da lui, è uno de’ più bei monumenti che restino oggi delle arti del medio evo. Sullo esempio del re l’arcivescovo Gualtiero eresse il duomo di Palermo, forse più magnifico di quello, oggi balordamente deformato. Ove si consideri il gran numero d’artisti d’ogni ragione ch’ebbero ad esser impiegati in tali due sontuosi edifizî, si vedrà di leggieri quale incremento ebbero ad avere le arti; perocchè il solo efficacissimo mezzo di promovere le scienze e le arti è quello di dar da vivere agli scienziati ed agli artisti.
      E se la fabbrica del duomo di Morreale, i grandi armamenti, il ricchissimo dotario della principessa Costanza mostrano d’essere stato re Guglielmo uno de’ più doviziosi principi dell’età sua, bello è il considerare che le sue dovizie non costarono mai lacrime o rancore ai sudditi, dai quali nulla oltre la legge esasse mai; e però i Siciliani, stanchi delle illegali prestazioni nei tempi posteriori introdotte, cacciati gli Angioini, gridavano di rimettersi il regno nello stato, in cui era sotto Guglielmo il buono.
      CAPITOLO XXIV.
      I. Stato del regno alla morte di Guglielmo II. - II. Elezione di Tancredi. - III. Venuta in Sicilia dei re di Francia e d’Inghilterra. Briga tra Riccardo I e Tancredi.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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