- IV. Matrimonio e coronazione di Rugiero II. - V. Arrivo in Puglia dello Svevo. - VI. Prigionia e liberazione della regina Costanza. - VII. Morte di Rugiero II e di Tancredi. - VIII. Ingresso in Palermo e coronazione d’Arrigo. Sue crudeltà contro la famiglia di Tancredi. - IX. Stragi di Catania e di Palermo. Morte d’Arrigo. - X. Brighe con papa Innocenzo III. - XI. Morte della regina Costanza. Stato della Sicilia sotto i re normanni.
I. - Ugone Falcando, che scrisse la storia delle cose accadute nel regno di Guglielmo I e nella minorità di Guglielmo II, premette all’opera una epistola a Pietro, tesoriere della chiesa di Palermo, sulle calamità, alle quali era per soggiacere la Sicilia nel cadere sotto la dominazione dello Svevo. «Parmi di vedere» egli dice «le opulenti città ed i luoghi per lunga pace fiorenti, oppressi, desolati, contaminati dalla violenza, dalla rapacità, dalla libidine delle barbare coorti. Qui veggo i cittadini o trucidati, se resistono, o ridotti in servitù, se cedono; lì le vergini stuprate sotto gli occhi stessi de’ genitori, e le venerande matrone, alle quali sono stati rapiti i preziosi ornamenti, con gli occhi dimessi piangere a calde lagrime la forzata violazione della fede conjugale. Dimmi, ti prego, a qual partito s’appiglieranno in tale strettezza i Siciliani. Vorranno eglino eleggere un re e con tutte le forze loro combattere i barbari; o, sopraffatti dalla difficoltà dell’impresa ameranno meglio piegarsi alla dura servitù, che difendere il nome, la dignità loro e la libertà della patria?
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