Tolto di mezzo quel conte, tutte le città che da lui tenevano, si sottomisero. Ma, mentre il re s’affaticava per saldare la sua autorità, poco mancò che un nemico più potente non avesse messo in pericolo il suo trono.
III. - Fra i principi di gran nome, che aveano allora prese le armi, per cacciar da Gerusalemme il sultano Saladino, erano Riccardo I re d’Inghilterra e Filippo re di Francia, i quali cogli eserciti, che seco menavano, si riunirono in Messina nel 1190. Filippo vi giunse il primo, ed ebbe alloggio con tutta la sua gente in città; Riccardo si era ridotto con parte della sua armata in Salerno: il resto de’ suoi legni soprappreso da una tempesta, era ito a riparare a Marsiglia, e quindi venne a Messina. Riccardo, saputo l’arrivo colà delle sue navi, mosse per terra, e varcato il faro (295), si fermò presso la torre, che sin d’allora era all’ingresso del faro, ed ivi pose gli alloggiamenti. Venne poi ad occupare dall’altro lato Mattagrifone, ov’era un monastero, e cacciato i monaci, vi s’afforzò. Tali atti violenti aombrarono i Messinesi; una briga nacque fra essi ed i soldati inglesi, che penetrarono in città di forza e furon per saccheggiarla; interpostisi il re di Francia ed i maggiorenti fra’ Siciliani e gl’Inglesi, l’affare s’acquetò.
Non fu ugualmente facile accordare le pretensioni di Riccardo contro Tancredi. Dolevasi il re inglese che la regina Giovanna, vedova di Guglielmo II e sorella di lui, fosse da re Tancredi custodita nel real palazzo di Palermo, forse perchè unitamente all’arcivescovo Gualtiero s’era opposta alla promozione di lui; e di ciò Tancredi lo fece contento, mandandogliela con orrevole accompagnamento in Messina.
| |
Gerusalemme Saladino Riccardo I Inghilterra Filippo Francia Messina Riccardo Salerno Marsiglia Messina Mattagrifone Messinesi Francia Siciliani Inglesi Riccardo Tancredi Giovanna Guglielmo II Tancredi Palermo Gualtiero Tancredi Messina
|