Disse ch’egli non sapea di avere recato alcun danno alla chiesa di Morreale, meno che volesse a lui apporsi il danno recatole da’ Saracini, i quali non rispettavano nè i beni di quella chiesa, nè quelli dello stesso sovrano, per cui era stato obbligato a far loro lunga ed aspra guerra, per espellerli. Disse che nulla era stato da lui tolto al vescovo di Cefalù, se non voleva intendersi del castello posto sul lido, il quale è sempre appartenuto ai re di Sicilia; tanto che il suo tutore papa Innocenzio III, nella minorità di lui, avea ordinato al suo legato, che allora era in Sicilia, di farsi restituire quel castello dal vescovo, che nelle pubbliche perturbazioni l’avea usurpato; però non poterglisi ora restituire per non avervi dritto e non doverglisi, se dritto vi avesse, per esser egli, per pubblico testimonio dichiarato falsario, omicida, traditore, scismatico. Disse che lo stesso valea pel vescovo di Catania, al quale nulla avea tolto; avea bensì richiamato quegli abitatori delle terre e città del demanio, che s’erano trasferiti sul tenere della sua chiesa; dritto che la costituzione del regno di Sicilia dava, non che a lui come sovrano, ma ad ogni barone, ed allo stesso vescovo, se gli abitatori delle sue terre fossero passati nel demanio. Disse che ai tempieri ed agli ospedalieri erano stati di vero tolti que’ beni feudali e burgensatici, che loro erano stati concessi dagl’invasori, ai quali aveano sempre aderito; ma non quelli che possedeano prima della morte di re Guglielmo II; tolti anche a buon dritto erano loro stati que’ beni burgensatici da essi comprati contro la costituzione del regno, che prescrive che gli ordini religiosi non possano senza consenso del principe acquistare beni burgensatici, ed acquistandone, ne fossero spogliati, se infra un anno, un mese, una settimana ed un giorno, non li rivendevano o ad altri concedevano; senza la qual legge tutta la Sicilia col volger degli anni sarebbe venuta in loro potere.
| |
Morreale Saracini Cefalù Sicilia Innocenzio III Sicilia Catania Sicilia Guglielmo II Sicilia
|