Furono conservati ai camerarî gli stessi dritti che dava loro la costituzione normanna. Ricevevano essi la carica o a credenza od in estaglio; potevano costituire il bajulo, ove mancava; e se alcuno de’ giudici della corte bajulare era impedito, potevano sostituirvene un’altro di quelli destinati ai contratti; ricevevano le appellazioni delle sentenze de’ bajuli nelle civili, e giudicavano in prima istanza in que’ casi che eccedevano la competenza di quelli; ad essi apparteneva il dirimere le contese tra’ bajuli e i gabellieri; essi rivedevano i conti de’ bajuli, e, spirata la costoro carica, li tenevano a sindacatura per cinquanta giorni; erano giudici nelle cause civili de’ castellani; erano essi finalmente nelle rispettive provincie i soprantendenti generali, dei portulani, dei gabellieri, de’ massai, de’ guardiani delle foreste e degli armenti reali, insomma di tutti coloro che amministravano fondi fiscali. La sola innovazione che fu fatta alla carica de’ camerarî fu quella di non potersi dalle loro decisioni appellare a’ giustizieri, ma alla gran corte (380).
IV. - La gran corte con tanto senno composta da re Rugiero I, ebbe dal parlamento di Melfi forma più stabile e più ampie facoltà, come si addiceva a quell’eminente magistrato, che era tenuto fonte suprema di giustizia (381). Venne composta da quattro giudici e preseduta dal gran giustiziere del regno. Decideva essa tutte le contese civili e criminali e particolarmente le cause delle contee, delle baronie e di tutti i feudi; riceveva gli appelli di tutte le cause decise, non che dai giustizieri, ma dagli stessi magistrati delegati dal principe; alla sua giurisdizione ne andavan soggetti i cortigiani, le persone vestite di qual si fosse dignità, i conti, i baroni; potevano ad essa dirigersi i pupilli, le vedove, i poveri e tutti coloro, ai quali, per non essere oppressi dai prepotenti, la legge dava il dritto di scegliere il foro; chiamava a se e puniva i magistrati inferiori, contro i quali veniva portata causa di denegata giustizia (382).
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Rugiero I Melfi
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