CAPITOLO XXVIII.
I. Stato delle lettere in Sicilia dalla XXX sino alla LXXVIII olimpiade. - II. Dalla LXXVII sino alla XCIII. - III. Dalla XCIII sino al CIX. Dalla CIX sino al CXXVI. Dalla CXXVI sino al CXLII. - IV. Sotto la dominazione di Roma. - V. Sotto i Saracini. Sotto i re normanni. - VI. Sforzi di Federigo per lo risorgimento delle lettere. - VII. Origine del dialetto siciliano. - VIII. Primi poeti in lingua volgare siciliana. - IX. Origine della poesia volgare in Sicilia.
I. - Dopo dì avere considerato re Federigo imperadore come persona storica e come legislatore, resta ad esaminare uno de’ migliori vanti di lui; quello cioè di avere egli dato valida opera al risorgimento delle lettere in Sicilia, e quindi in Italia. Per bene stimare il merito di questo principe intorno a ciò, non è fuor di luogo di fare un cenno delle vicende della letteratura siciliana nei tempi antichi; onde conoscere in quali epoche e per quali ragioni essa fu fiorente, come e quando decadde, in quale stato la trovò Federigo, quali circostanze favorivano la sua impresa.
Non prima della XXX olimpiade le lettere, le scienze e le arti cominciarono generalmente a fiorire in Sicilia; ma da quell’epoca sino alla LXXVIII olimpiade, molte circostanze contribuirono al loro inalzamento. I primi coloni, che dalla Grecia vennero a stanziare in Sicilia, portarono con essi la civiltà de’ paesi ond’eran venuti; le forme libere di reggimento in ogni città, comechè molta autorità vi avessero avuto i tiranni, tenevano svegliati gli spiriti; e le continue relazioni tra la Grecia, la Sicilia e le greche città della bassa Italia, per cui rapidamente si comunicavano i lumi, facea che i tre paesi progredissero a piè pari nell’incivilimento.
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