Arrigo conobbe finalmente l’inganno fattogli, nè potè in altro modo spelagare, che col rinunziare quella corona, che nè egli, nè alcuno della sua famiglia avrebbe mai avuto (488).
Papa Alessandro, il quale, malgrado il danaro tratto d’Inghilterra, non avea potuto impedire che Manfredi ripigliasse il regno, molto meno potè tentare di ritorglierlo, mancato quel soccorso. Indi era nata la sospensione della guerra, senza venire alla pace. Venuto poi a morte in Viterbo nel 1260 Alessandro IV, fu promosso Urbano IV, francese, il quale era patriarca di Gerusalemme ed era venuto a chiedere soccorsi per liberar dalla servitù degli scredenti la santa città. Costui, una con tutti i vescovi di Siria, avea altamente gridato contro Innocenzio IV, per aver distolto i crocesignati di Inghilterra dal recarsi alla santa impresa, per far la guerra al re di Sicilia (489); ma, giunto al papato, dimenticò Gerusalemme; solo pensò alla guerra contro Manfredi; dichiarò di essere di altro stomaco del suo antecessore (490), e ben lo mostrò.
Pubblicò anch’egli la crociata, che avea tanto disapprovata; e perchè conosceva di essere impossibile cacciar dal trono Manfredi con eserciti raunaticci, comandati da legati pontificî, offrì la corona di Sicilia a Carlo conte d’Angiò e di Provenza, fratello del santo re Luigi IX, a patto di venire egli stesso con poderoso esercito a cacciar dal regno Manfredi, contro il quale avea già fulminate le solite scomuniche.
Carlo accettò di buona voglia un’offerta che largo campo offriva al valore ed all’ambizione di lui.
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