Ma tutto ciò a patto che domasse prima i ribelli della Chiesa in Italia.
Il conte di Valois, adescato da tante lusinghe, tutto promise, e, raccolto in Francia un grosso esercito, a cui si unirono come venturieri altri principi e baroni di gran nome, venne in Roma, e quindi unitosi in Napoli colla gente raccolta da Carlo II d’Angiò, comandata dal duca Roberto suo figliuolo si diresse per la Sicilia.
Addì 28 di agosto del 1302 il conte di Valois prese terra presso Termini ed ebbe senza trar la spada quella città per opera di un Simone Alderisio, il quale sia per tradimento, sia perchè preso da timore, gliene aprì le porte, appena viste giunger le navi. Devastati i campi termitani, si diressero i Francesi a Caccamo. Difendea la terra il conte di Modica Giovanni Chiaramonte, mandatovi dal re, il quale al primo annunzio dello sbarco de’ nemici erasi ritirato colle sue forze in Polizzi, città forte di sito ed abbondevole, onde potea sorvegliare i movimenti del nemico.
Caccamo era così munita di sito e d’arte che si fe’ beffe d’ogni sforzo de’ Francesi; perchè il Valois levatosene, accennò di volersi accostare a Polizzi e mandò a sfidare il re a battaglia campale. Il re gli rispose che stesse ad aspettarlo alquanto: ma quello si rivolse ad assediar Corleone. Ivi erano occorsi in tutta fretta Ugone de Empuriis e Berengario de Intenziis colle loro bande, e tanto fecero che i Francesi vi perderono invano diciotto giorni. Assai di loro vi perderon la vita, tra’ quali il fratello del duca di Brabante morì pesto le tempia da un sasso scagliato da una donna.
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