Pagina (998/1468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Così la Sicilia era in ogni punto devastata ed oppressa.
      Ma più calamità tentò in quel tempo di attirare sulla Sicilia la famiglia dei Chiaramonti. Furono allora confermati dalla regina Giovanna e dal re Luigi alcuni capitoli chiesti da essi per lo reggimento del regno, nel caso, che com’e’ speravano, ritornasse sotto il dominio angioino. Vi si chiedea fra le altre cose che tutte le cariche del regno solo si dessero a’ magnati della fazione latina; che si confiscassero i beni di coloro, ch’erano della contraria fazione, e si dessero a magnati della parte latina, che val quanto dire a loro; chè poche o nessun’altra famiglia di nome era in quella fazione. Aveano a grave costoro il predominio del gran giustiziere, ed intanto agognavano a ridurre nelle loro sole mani tutte le cariche e quasi tutti i beni del regno. Dicevano esser loro invisi gli Alagona ed altri della contraria fazione: ch’essi diceano stranieri, le famiglie dei quali da più generazioni erano stabilite in Sicilia, vi aveano acquistate grandi possessioni, ne aveano comprata la cittadinanza col sangue sparso in mille incontri; ed intanto faceano ogni lor possa per ricondurre nel regno una dominazione straniera ed odiata per espeller la quale tutti i Siciliani, ed eglino i primi, avean versato fiumi di sangue. Ciò mostra quanto lo spirito di parte acciechi la mente e perverta il cuore dell’uomo.
      CAPITOLO XXXVIII.
      I. - Principii del regno di Federigo III. Nuove fazioni. Tradimenti di Nicolò Cesareo. - II. Estremità in cui trovossi Federigo: ne è un poco sollevato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





Sicilia Sicilia Chiaramonti Giovanna Luigi Alagona Sicilia Siciliani Federigo III Nicolò Cesareo Federigo