- III. Calamità grandi della Sicilia. - IV. Carattere del re Federigo. Suo matrimonio. - V. Condizioni del regno. Disgrazie in corte. - VI. Pace con la regina Giovanna. - VII. Errico Rosso occupa Messina. - VIII. Morte di Federigo.
I. - Tale era lo stato delle cose in Sicilia, quando addì 16 ottobre del 1355 venne a morte il re. Federigo ultimo de’ suoi fratelli gli successe nel regno. Era egli stato non guari prima, per la morte di suo cugino il duca d’Atene e Neopatria, investito, non che degli stati da quello posseduti in Sicilia, ma di que’ ducati, i quali, ridotti già al solo titolo, indi in poi restarono addetti alla corona di Sicilia. Non guari andò che venne a morire il gran giustiziere Blasco Alagona.
Il nuovo re convocò il parlamento in Messina dal quale fu solennemente riconosciuto; e prestatogli il giuramento di fedeltà da tutti i baroni e dai sindaci de’ comuni ivi presenti, per essere il re ancora minore, vi venne scelta vicaria del re la principessa Eufemia, sua maggior sorella, addì 22 novembre di quello stesso anno.
Quì nuovo campo di civili discordie s’aprì. Aperta nimicizia dichiarossi tra ’l conte di Cerami Enrico Rosso e don Artale Alagona. Al Rosso si unirono la principessa vicaria e ’l conte di Geraci Francesco Ventimiglia. Il re colla sorella e il conte di Cerami vennero a Taormina per quindi passare in Catania, come la vicaria e lo stesso conte di Cerami eran convenuti coll’Alagona; ma colà giunti, volean piuttosto recarsi a Randazzo; il popolo levossi in capo contro il conte Errico, che di nascosto ebbe a fuggire.
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