Vi si trattenne sino al principio del 1375, quando ebbe ad allontanarsene per un caso inopinato. Il conte Arrigo Rosso occupò Messina. Gli venne fatto il colpo per essere il grand’ammiraglio Manfredi Chiaramonte, ch’era governadore, in Palermo per assistere alla coronazione del re. Avuta quella notizia, imbarcatisi il re e la regina sopra due galee vennero a Messina: ma entrati nel porto trovarono quel conte preparato a difendersi. Non tenutovisi sicuro il re, andò a fermarsi nella spiaggia di Reggio. Il conte gli fe’ sapere d’essere pronto a riceverlo in Messina a patto che a lui restasse il governo della città. Respinta dal re questa proposizione, il conte venne fuori da Messina con tre legni armati ed assalì le galee, sulle quali erano il re e la regina, le quali si difesero con gran bravura. La regina spaventata buttossi in mare, Ripresa da’ marinari, fu tratta al lido, ove fu trovata leggermente ferita. Trasportata in Catania, tra per la paura avuta e la ferita, ammalatasi, ivi a pochi giorni si morì.
La storia tace sull’esito della ribellione di quel conte. Sappiamo solo che venuto il re da Catania in Siracusa, ivi trovò gli ambasciadori di Messina che lo pregarono a venire in quella città: e ’l re non guari dopo vi si recò: e nel seguente regno di Maria il conte Rosso tornò a guerreggiare in Sicilia.
VIII. - Vedovo Federigo per la seconda volta, era per passare alle terze nozze colla figliuola di Barnabò Visconti duca di Milano, quando fu rapito ai viventi in Messina addì 27 di luglio del 1373 nel trentesimo quinto anno dell’età sua e nel ventesimosecondo del suo torbidissimo regno.
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