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      Il re respinse la dimanda, ma promise di provveder sempre la magistratura e non il magistrato. Fu finalmente disposto che tutti i magistrati annuali fossero alla fine dell’anno tenuti a sindacato; e che i giudici, i giurati, gli acatapani e gli altri magistrati municipali fossero eletti coll’antica forma del bussolo.
      V. - Dati così i provvedimenti chiesti dal re, si diedero i comuni a proporre articoli di altra importanza. Il matrimonio della regina avea riuniti i diritti di lei e quelli del re d’Aragona, il quale era in forza del testamento del re Federigo II il legittimo successore alla corona di Sicilia; ma papa Gregorio IX avea dispensato a quell’articolo in favore di Maria. Seguito il matrimonio, Martino, il padre, il figliuolo di lui e Maria dichiararonsi tutti e tre consedenti nel trono di Sicilia, conregenti e conregnanti (541). Finchè fu in Sicilia il vecchio Martino non nacque da ciò veruno sconcio; perchè egli solo comandava. Ma allontanato lui, sorse una gara tra Sancio Ruiz de Lihori, favorito dal figlio, e ’l conte Caprera caro al padre pe’ segnalati servizî da lui resi. Costoro ambiziosi e potenti del pari arrogavansi straordinaria autorità nel governo. Ciò, non che sturbare il governo, facea temere a ragione che desse origine ad una nuova guerra civile. A riparare a ciò i comuni in quel parlamento pregarono il re ad ordinare la sua coronazione; acciò tutti riconoscessero lui solo per legittimo e natural signore; e nessuno abbia a compagno e tutti stessero umili e soggetti; onde l’arroganza d’uno non arrecasse violenza agli altri, dacchè molte spade nello stesso fodero non istanno bene (542).


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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