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      È ben da notare l’astuzia del parlamento. Quei trecentomila scudi non furono dati in capitale: ma fu data al re una rendita perpetua da trarsi da un dazio di un carlino per libbra sulla seta cruda, che si suppose poter gettare fino a novemila e quattrocent’once l’anno; onde al fin dei fatti il peso fu ben lieve e questo cadde principalmente sopra Messina.
      Il principe di Castelvetrano fu destinato dal parlamento ambasciatore al re, per fargli quella offerta. Recatosi egli in Madrid, il re accettò la offerta, ma non volle dirimere allora la contesa, riserbandosi dì farlo, come poi fece, quando avrebbe spolpato meglio la Sicilia con quel pretesto. Difatto nel parlamento del 1633 il vicerè duca di Alcalà disse, che il re avrebbe finalmente rigettata la proposizione di Messina, purchè se gli dessero altri dugentocinquantamila scudi, si levassero le dure condizioni apposte dall’antecedente parlamento al donativo de’ cinquecentomila scudi, e si facesse il pagamento del secondo donativo in moneta castigliana. Fu forza al parlamento, accordare il chiesto donativo, modificò le condizioni, ma respinse assolutamente la terza pretensione, dichiarando, che il danaro dovesse pagarsi in Sicilia ed in moneta siciliana.
      IV. - Ma tutto ciò bastò solo per un momento ad appagar l’ingordigia del governo. In ogni parlamento si metteano avanti la difesa della religione minacciata dagli eretici olandesi, la difesa dello stato di Milano ed altri bisogni tutti stranieri alla Sicilia. Il parlamento imponea dazî perpetui e gli assegnava al re, e questi non sì tosto si davano, che si vendeano, onde i bisogni del governo d’ora in ora divenivan maggiori; intantochè nel 1638 dopo tanti sacrifizî si chiese al parlamento uno straordinario ed esorbitante donativo di due milioni di scudi, e il parlamento non potè trarli altronde che da un balzello sopra tutti i cittadini di ogni classe, tranne i mendici, di quanto ognuno trae in un giorno o da’ suoi beni o dal suo lavoro; ed altre gabelle fu mestieri imporre.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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