Fidato su quell’accordo il re Vittorio veniva traendo la miglior truppa da Sicilia, ed ordinava al conte Maffei vicerè di ricevere come amiche le armate spagnuole se mai si accostassero alle spiagge del regno.
Ben vedeasi dai potentati il grande appresto di guerra, che faceasi in Ispagna: ma nessuno temea per se; dachè ognuno era sicuro della guarentia di tutti gli altri perciò che gli era stato assegnato in Utrecht; onde si dava fede alla voce, che facea correre l’Alberoni, d’esser le sue mire dirette all’acquisto d’Orano. Quando ogni cosa fu in pronto nel 1717 l’armata spagnuola corse ad assalir la Sardegna, che in breve fu sottomessa. Accresciuti ivi i preparamenti, fu spedito ordine al marchese di Leyde, supremo comandante di quelle forze, di rimbarcarsi, e, come fosse giunto in vista di Sicilia, aprire un plico, che gli si era spedito, ove avrebbe trovato gli ordini da eseguire.
Mosse addì 28 di giugno del 1718 dai porti di Sardegna l’armata spagnuola forte di quattrocentotrentadue legni, sui quali erano ventidue mila uomini; giunta ivi a due giorni ne’ mari di Sicilia, apertosi il plico, si lesse l’ordine di inpadronirsi della Sicilia, cominciando da Palermo. Intanto da ogni parte giungeano avvisi al conte Maffei dell’avvicinamento di quell’armata, ed ei facea cuore a tutti, dicendo che gli Spagnuoli erano amici, ned esser diretti per Sicilia: ma ebbe a restar di sasso, quando seppe che l’armata accostatasi alla spiaggia di Solanto sbarcò l’esercito; e ’l marchese di Leyde sparse un manifesto in nome di Filippo V, in cui dicea che veniva a scacciar dal regno il re Vittorio, perchè non avea tenuto il patto stipolato nel trattato di Utrecht di conservare al regno: sus leyes, constituciones, capitolos de reyno, pragmaticas, costumbres, libertades, y immunitades, y exemciones.
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