Per averne si ebbe ricorso a mezzi violentissimi. Fu obbligato il senato di Palermo a fare un presto; si tolse una intera annata delle rendite di tutti coloro, ch’erano fuori del regno; presti forzosi furono obbligati a fare i negozianti, a’ quali inoltre si vendevano a forza i dritti di tratta, senza che avessero frumenti da trarre; s’intimò a’ baroni (o a dir meglio si finse intimare) il servizio militare, per trarre da essi dieci once per ogni uomo che doveano dare; fu imposto il due per cento su tutte le rendite, e dagli ecclesiastici si volle non solo tale prestazione, ma la cessione delle franchigie, che godeano, che chiamavansi Scasciato; e finalmente fu obbligato il senato di Palermo trarre cencinquantamila scudi da quel capitale, che tenea in serbo, per servire a comprarne frumenti; e però diceasi colonna frumentaria.
Tutte quelle estorsioni produssero una miseria generale. I debitori o non potevano pagare o cercavan quel pretesto, per negarsi al pagamento dei debiti; i creditori mentre da una mano non poteano esigere, erano dall’altra stretti dal governo a pagare; ognuno, che avea danaro, lo sottrasse dalla circolazione. Ciò nulla ostante nel 1732 il conte di Sastago chiese al parlamento uno straordinario donativo di un milione di scudi, per pagare i debiti dello stato, e tanto fece che n’ebbe ottocentomila.
VII. - La guerra allora temuta non ebbe luogo: ma scoppiò poi da un’altro lato nel 1733. Era stato in quell’anno eletto re di Polonia Stanislao Leczinski suocero del re Luigi XV di Francia; la imperatrice di Russia e l’imperatore di Germania gli aveano suscitato contro i paladini di Lituania, i quali, comechè in poco numero, ajutati da quelle due potenze disfecero l’esercito polacco, cacciarono l’elettore e misero sul trono il figliuolo dell’ultimo re di Polonia, duca di Sassonia, sposo d’una nipote dell’imperatore, il quale venne a pagarne lo sconto.
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