Il re Luigi strinse una lega colla Spagna e col re di Sardegna, per attaccare in tutti i punti i dominî austriaci. Un esercito gallo-sardo invase lo stato di Milano. Lo infante don Carlo secondo figliuolo del re Filippo, pria riconosciuto duca di Parma e principe ereditario di Toscana, con altro esercito venne a sbarcare nella riviera di Genova. Si fermò da prima in Parma, e quindi avanzatosi verso Napoli, in poco d’ora se ne insignorì. Quivi stando, addì 15 di maggio del 1734 gli giunse la cedola, con cui il re Filippo dichiaravalo re delle due Sicilie.
Se l’acquisto delle provincie napolitane fu, come in tutti i tempi è stato una passeggiata militare, non men facile fu quello di Sicilia; tantochè la condotta di coloro, che comandavano le armi austriache in questi paesi, fe’ sospettare d’alcun secreto accordo col ministero di Vienna. Il conte di Sastago, mentre l’esercito spagnuolo avanzavasi verso Napoli, sguerniva la Sicilia di soldati, per mandarne colà. Caduta quella città, levò tutte le truppe da Palermo e le divise in Trapani, Siracusa e Messina, lasciando solo dugento fanti di guarnigione nel castello. Partito lui per ritirarsi in Siracusa, dodici galee spagnuole addì 15 di giugno del 1734 vennero a fermarsi dirimpetto la città: il conte Castiglione milanese, che comandava il castello, chiese al general Roma, lasciato dal vicerè al comando delle armi, se dovea far fuoco contro que’ legni: il generale si portò al castello, osservò le galee e poi disse al castellano di non darsene pensiero.
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