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      Narra inoltre, che Eumaco uno de’ generali d’Agatocle, innoltratosi nell’interno dell’Affrica, trovò una montagna alta dugento stadi (25 miglia!!!) tutta piena di gatti; e perciò non vi allignavano uccelli. Quindi passò in un paese pieno di scimie, pasciute ed adorate dagli abitanti, che imponevano a’ loro figli il nome di esse. Tali baje deturpano la dignità della storia e minorano la fede dello storico. Non è permesso al moderno storico alterare le narrazioni degli antichi. Ma è suo dovere esaminarle con buona critica, e passare sotto silenzio quelle cose, che non sono verisimili. Però nel narrare le azioni d’Agatocle ho io preso consiglio di accennare solo gli eventi, sui quali non può cader dubbio schivando quanto ho potuto i particolari.
      VII.
      Si narra dagli storici, che Agatocle venne ad Egesta, per chiedere danaro in presto a que’ cittadini; e, per essersi negati, fece uscire prima i poveri e, condottili al vicino fiume Scamandro, li fece, l’un dopo l’altro, scannare. De’ ricchi poi, per far loro confessare il luogo, ove nascosto avevano il danaro, altri ne fece morire, legandoli ai raggi delle ruote de’ carri; altri messi nelle catapulte erano scagliati come ciottoli; ad altri si tagliavano le garrette; e, memore del toro di Falaride, fece costruire un letto di bronzo, in cui, posti alcuni a giacere, messosi il foco sotto, si facevano morire arrostiti. Alle donne poi o rompeva con tanaglie di ferro le ossa de’ piedi o tagliava le mammelle; ed alle gravide faceva mettere mattoni ed altri pesi sui lombi, perchè si sconciassero.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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