Le ragazze ed i fanciulli furono venduti ai Bruti. Ora è mai credibile ciò? E particolarmente poi dicendosi, che ciò si fece, per trar danaro dagli Egestani? Mancavano città più ricche e più vicine? Forse, mentre tutta Sicilia era in sommossa contro di Agatocle, gli Egestani erano de’ più ardenti nemici suoi, e nel sottometterli li avrà trattato con molto rigore. Quelle fole si sparsero; Timeo le scrisse; gli altri, l’uno dopo l’altro, lo copiarono. Il nome di Città giusta, dato dopo l’eccidio ad Egesta, mostra, che punizione e non ingordigia di danaro lo mosse. Tale è la misera condizione de’ popoli, che, qual che si fosse il dritto, hanno sempre torto, quando soccombono e chi li punisce chiama sempre giusta la punizione.
VIII.
Il Montucla (Hist. des Math. T. I,) dichiara favoloso tutto ciò che si dice d’Archimede e delle sue invenzioni; e particolarmente poi dice: essere la nave del re Gerone una menzogna d’Ateneo. Si fonda egli, per quest’ultima parte, sul silenzio di Diodoro, Polibio e Tito Livio. Le prove tratte dall’altrui silenzio, ove non siano accompagnate da altre ragioni, sono sempre di poco momento. Diodoro scrivendo una storia vastissima, potè trascurare un fatto particolare non legato ad altri avvenimenti. Per mostrare la magnificenza il re Gerone, parla dell’Olimpio; del grande edifizio, lungo uno stadio, presso il foro; del gran palazzo sul lido d’Ortigia, ove poi abitarono i pretori romani; e de’ generosi doni suoi. Non è da pretendere, che avesse fatto l’esatta enumerazione di tutte le opere di quel re, come se di lui solo avesse scritto.
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