Cedreno lo avrà inteso dire in qualche crocchio di diavoli, Zonara, che a lui fu posteriore lo copiò, e i monaci si valsero della ciarla, per impinguare le vite de’ Santi, che scrivevano.
XII.
L’odio solito nascere da chi professa religioni fra loro discordi o contrarie, il mal talento nutrito sempre dalle genti conquistate contro i loro conquistatori fecero credere lungo tempo in Europa, che gli Arabi fossero stati solo un popolo spinto dal fanatismo a propagare colle armi le credenze del Corano, nel rimanente poi barbaro e nemico di ogni arte o scienza. La quale opinione, già prima diffusa e radicata nei paesi di occidente, dovette senza fallo venir meglio confermata nel secolo XV, allorchè l’anno 1453, caduta Costantinopoli in potere dei Turchi, esularono da quella metropoli e da tutta la Grecia quanti vi erano personaggi insigni per sapere, che sparsi per le nostre contrade, recarono in Italia e in Francia principalmente i tesori della greca sapienza.
Così quando la Sicilia, tradita e abbandonata dai governatori bizantini, dopo una eroica resistenza fu oppressa dal furore delle musulmane armi, se ancor sopravvanzava alcun cultore di lettere e scienze, spaventato da tutti gli orrori di una guerra devastatrice fuggiva dalla patria cercando altrove pacifico ricovero, meglio opportuno alla coltura delle ottime discipline. Da questo però non può dedursi, che i Saracini sieno stati per indole nemici degli studii.
Certo dagli Arabi di Spagna furono universalmente e con grande ardore coltivate le scienze astratte, la medicina e l’astronomia.
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