La Biblioteca Arabo-Ispana del Casiri ne fa poi scorgere chiarissimamente quanto gran numero di opere abbiano scritto in molte materie gli Arabi di quel paese. Nè ignoriamo, che in Ispagna sotto l’araba dominazione sieno state scuole, biblioteche e accademie. Anzi piacemi riferire la descrizione di una di quelle raunanze di dotti, affin di conoscere meglio lo stato della vita sociale e della civiltà del popolo musulmano.
«Il pavimento della sala era coperto di tappeti di lana e seta, e adorne le pareti di parati di seta e drappi stampati. Stava nel mezzo della sala, a foggia di una stufa, un tubo lungo sei piedi pieno di ardenti carboni, intorno al quale erano adagiati gl’individui dell’assemblea. Si dava principio al congresso con la lettura di una hizbe (sezione) del Corano, la quale dovea essere interpretata da colui che volea muovere le parole. Indi si trattava di cose appartenenti a qual si voglia scienza od arte. Si diffondevano nelle adunanze profumi, moseo, acqua rosata ed altri aromi. Si metteva sempre fine al congresso con un banchetto composto di carni, o di vivande di pasticciere, di latte, di frutta e confetti di varie guise. Quando più brevi erano i giorni dell’anno, stavano quei letterati a tavola quasi per tutto il tempo dell’assemblea (659).»
Nessuno adunque può mettere in dubbio, che gli Arabi di Spagna abbiano dato ogni opera allo studio delle lettere e delle scienze.
Or noi sappiamo, che scambievole era il commercio ed ogni altra relazione tra la Spagna e l’isola nostra o direttamente o per mezzo dell’Africa: e però è molto probabile per questa ragione eziandio, che quelle scienze dagli Arabo-Sicoli non sieno state al tutto neglette.
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