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      Possiamo inoltre affermare, che le arti belle del disegno in Sicilia già prima accolte con tanto amore, poi dalle città greco-sicole onorate e dai nostri artisti di quell’epoca recate al sommo della perfezione, indi costrette dalle tremende vicissitudini dei tempi ad esulare da questa terra ospitale, vi furono pur alla fine dai maggiorenti fra i Saracini onorevolissimamente richiamate. Sotto la loro dominazione infatti si videro sorgere nobili edifizj, dei quali sono a dì nostri in piè considerevoli avanzi, e due palagi si conservano intieri. Gl’intendenti delle arti architettoniche gli ammirano: il volgo medesimo ne resta sopraffatto. E chi di noi non ha osservato maravigliando la solidità e magnificenza della Zisa e della Cuba (660)? Leandro Alberti esaminò questi monumenti nel 1526, e ci lasciò una descrizione particolarizzata del palazzo della Zisa, e degli ameni giardini, dei viali, delle fonti e di una ampia peschiera, che il rendeano deliziosissimo (661). Il che fa ancora il Fazello per ciò che riguarda il palazzo della Cuba. Gli orti, i verzieri, il parco, le peschiere, i portici or più non esistono. Ma se alcuno amasse averne piena notizia, potrebbe leggere i citati scrittori.
      Ma si permetta intanto, che io faccia una breve, naturale, ma pure importante riflessione, ed è che deesi riputare quasi impossibile ergere cotali fabbriche e ornarle di tante delizie senza lo ajuto di altri studj; presso un popolo selvaggio o anche barbaro non si innalzano siffatte moli.
      Al che vuolsi aggiungere, che i principi Aglabiti e Fatimiti dell’Africa non pur sovente porsero favore ai dotti personaggi, ma eziandio talvolta alcuni di essi diedero opera diligentissima in coltivare i buoni studî. E se nell’Africa tanto vicina e da cui la Sicilia per lunga stagione dipendeva in tutto, erano in fiore le lettere e le scienze, se ne può dedurre, che queste non doveano essere interamente trascurate fra i Saracini dell’isola nostra.


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Somma della storia di Sicilia
di Niccolò Palmeri
Editore Meli Palermo
1856 pagine 1468

   





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